Per la ricorrenza dei 100 anni dalla nascita di Franco Basaglia (11 marzo 1924 – 2024) siamo ritornati alle nostre radici per scrivere il futuro. L’effetto Basaglia è ancora forte in noi e ci stimola. Il pensiero di Basaglia ha sostenuto ed alimentato la nascita delle nostre cooperative sociali ed alimenta ancora oggi il presente del nostro lavoro in un’ottica continua di attenzione alla centralità della persona ed ai processi ancora costanti, visibili e invisibili, di istituzionalizzazione e di ghettizzazione dei problemi di cittadinanza e di salute delle persone, di deprivazione dei loro diritti fondamentali di vita e di socialità. Siamo attenti ad alimentare un pensiero sulla salute mentale che sia innanzi tutto culturale ed intendiamo aprire un dialogo con le città, mettendoci all’ascolto, facendo delle proposte, combattendo lo stigma e stimolando riflessioni con i territori e con i servizi per arrivare ad un approccio sociale e sanitario condiviso. La “città che cura” è il nostro punto di riferimento politico nella costruzione del sistema dei servizi sociosanitari, la cura della bellezza, del pensiero e delle relazioni che fanno crescere è la nostra postura antropologica, la persona al centro con tutta la sua soggettività portatrice di diritti è la via maestra irrinunciabile. Ancora una volta vogliamo andare oltre i tecnicismi, le diagnosi e le classificazioni per aprire pensiero e liberare le “gabbie“. Vogliamo immaginare un percorso continuativo durante tutto il 2024 con vari appuntamenti culturali (presentazioni libri, film, concerti, stand up comedy, altro) rivolti a pubblici variegati. Vogliamo trovare un modo di attraversare il Cine Mancini come cooperative, valorizzando la sua funzione di cinema di comunità portando i nostri contenuti ed i nostri valori.  Intendiamo far parlare il nostro territorio e renderlo partecipe alimentando una narrazione che attraverso il Cinema possa raccontare quanto la ns storia di cooperative sociali ha prodotto cambiamenti e quanto la società civile coesa potrebbe apportarne altri. Riteniamo particolarmente importante attivare una collaborazione ed un forte coinvolgimento con i servizi sanitari delle  ASL (TMSRE, CSM, SERD)  e i servizi sociali dei Comuni per poter raccontare cosa è il lavoro sociale sul territorio, per evidenziarne le sue peculiarità terapeutiche e per auspicare un modello di integrazione sociosanitaria dei servizi di salute mentale che non sia centrata prevalentemente ed esclusivamente sulla cura medica portando una proposta ai servizi pubblici per superare il concetto di servizio sanitario puro.